Il Grande Apagòn
La notte verrà e riavrà i tuoi occhi
Arriva il Grande Apagòn
Come pianificato.
Il Grand Reset procede a tappe forzate. Da restare senza fiato. A ranghi serratissimi. Dopo il lockdown il blackout, o lo “apagòn”, come dice un amico ispanofono
Dei 56 reattori nucleari francesi, 24 sono attualmente spenti, ha osservato Les Échos il 18 settembre. Le cause citate sono vaghe, ma vanno fatte risalire alla legge su la transition énergétique che, in obbedienza alla ripresa verde e sostenibile imposta dalla Von der Leyen, e oligarchia europea tutta green, programma lo spegnimento elle centrali e il passaggio all’energia “pulita” secondo lei: legname, torba, carbone, come vedremo. Hanno cominciato con la chiusura della centrale di Fessenheim, la più vecchia (anni ’70), nonostante tutti i sindacati sono contrari alla chiusura: vi lavorano 850 agenti EDF e 250 dipendenti di società di servizi. In cambio, avete gli impianti eolici, gli è stato detto.
Il punto è che da settimane essendo gli eolici poco produttivi per mancanza di vento, la Francia – da paese grande esportatore di elettricità, surplus energetico nucleare – è stata costretta a ricorrere alle importazioni di energia da carbone per soddisfare il proprio fabbisogno elettrico. E guarda caso, “Queste importazioni provengono in gran parte dalla Germania”, ha scritto il settimanale economico Les Echo, “dove la produzione di elettricità genera più emissioni di CO2 rispetto alla Francia. Questo contesto sta spingendo verso l’alto i prezzi dell’elettricità “. La Germania ha chiuso le sue centrali atomiche ed ora produce elettricità da lignite…in nome dell’ambiente, certo, come no.
Razionamenti della luce
La ministra della Transizione Ecologica, una fanatica ecologista-femminista dal nome italiota, Barbara Pompili – ha rassicurato indicando che in caso di ondate di freddo quest’inverno sono state previste misure normative per garantire l’equilibrio della rete elettrica. Tuttavia, non ha escluso tagli localizzati. “Se ci sono grandi ondate di freddo, ci possono essere” a volte in modo molto localizzato e “saranno contenute e gestite. (…) Tutto questo è pianificato “, ha detto la Pompili alla tv BFMTV.
Infatti: hanno pianificato il razionamento della energia elettrica, l’interruzione a singhiozzo, al progetto generale del Gran Reset che prevede in questa fase l’inizio delle penurie, alimentari .
Nel 2015, presso la sede del World Wildlife Fund a Washington DC, 65 responsabili politici internazionali, uomini d’affari di mega-corporation, accademici e “leader di pensiero” – hanno eseguito una simulazione di una crisi alimentare mondiale: che sarebbe iniziato nel 2020 e durerebbe fino al 2030.
Il comunicato stampa dell’evento è stato pubblicato sul sito web della Cargill, una delle Sorelle del Grano che gestiscono in cartello la vendita mondiale di cereali e carne – ha rivelato che la simulazione della carenza di cibo che il decennio tra il 2020 e il 2030 aveva “previsto” due grandi crisi alimentari. Con connesso rincaro dei prezzi del 400% rispetto alla media a lungo termine ; ciò perché “ci saranno una serie di eventi meteorologici legati al clima, governi rovesciati in Ucraina e Pakistan e la carestia costringerebbe lo spostamento epocale di immigrati affamati dal Myanmar, dal Ciad, dal Sudan e dal Bangladesh .
Nella simulazione, “di fronte a un forte aumento dei prezzi con incombenti carenze alimentari globali nel 2022, l’UE a un certo punto ha sospeso le sue norme ambientali per l’agricoltura e ha introdotto una tassa sulla carne. Entrambe le misure sono state rapidamente revocate nel 2025, quando i raccolti sono tornati alla normalità e le tensioni nell’universo ipotetico si sono allentate. Una sovrattassa sulla carne è infatti un cavallo di battaglia della UE (a scopo ecologico, ovviamente) ma soprattutto una tassa sul CO2 – che ovviamente non è un inquinante, ma un nutriente per la vegetazione, da cui le piante estraggono ossigeno tramite la fotosintesi clorofilliana. Lo credereste , anche questa “prevista” nella simulazione del 2016 al WWF:
“Il risultato più accattivante, tuttavia – si legge nel comunicato Cargill –, è stato un accordo tra gli Stati Uniti, l’UE, l’India e la Cina, tra i primi 20 emettitori di gas serra, per istituire una tassa globale sul carbonio e limitare le emissioni di CO2 nel 2030….”
Ora potete intuire perché bisogna assolutamente sloggiare Trump dalla Casa Bianca: è la sola forza che si oppone al progetto, pardon alla simulazione e al completamento del Grand Reset.
Ancor più interessante apprendere che, al WWF, è stato “l’economista di Cargill Tim Bodin, a progettare il gioco di ruolo e ha fatto parte della giuria che ha valutato le mosse del team, si è detto sorpreso dal grado di collaborazione. “La maggior parte delle persone ha iniziato con una prospettiva a breve termine, ma è passata alla misura a lungo termine abbastanza rapidamente: hanno iniziato a lavorare per rafforzare la resilienza “.
E’ per questo che avvengono le esercitazioni tipo questa o Event 201: sicché quando arriva l’ordine, l’OMS dichiara la pandemia e vieta la clorochina, Macron fa spegnere le centrali atomiche, in perfetta contemporaneità con le misure anti-covid adottate all’unisono; Conte verso 1140 milioni a Bill Gates e stronca per sempre il turismo, Arcuri ordina all’amico milioni di banchi a rotelle, gli scienziati vietano al scuola d presenza, la Merkel che fa? – vende l’elettricità ai francesi e propone la tassa sulla carne. Insomma le riforme di Padoa Schioppa, che portino le bocche inutili a contatto con la “durezza del vivere”. Dalla Francia è filtato il ruolino di marcia, così potete vedere quando sarà il terzo lockdown:
In queste simulazioni non c’è mai la proposta della “autosufficienza” alimentare, o autarchia: il che non è strano e si vede che le simulazioni sono fatte dalle multinazionali granarie, vere potenze occulte (proprietà familiari, non quotate in Borsa perché a nessuno venga in mente di “scalarle”), che prosperano solo viene creata la dipendenza mondiale:
Per chi mancasse di capire cosa è la Cargill e le sue Sorelle, può istruirsi qui:
Le cinque Sorelle che affamano il mondo
(prendiamo ovviamente le distanze):
“Le multinazionali con capacità di ricatto mondiale nel commercio di cereali, Cina compresa, sono cinque: 4 in mani ebraiche ed una ebreo-controllata chiamate in analogia con le compagnie petrolifere “le sorelle del grano”. Nell’ordine:
- Cargill di Minneapolis, della famiglia amero-scozzese Mc Millan, socio il “bielorusso” Julius Hendel . Prima delle 100 imprese multinazionali agroalimentari elencate da Margherita Scoppola, fatturato totale 1997 di 56.000 milioni di dollari (oltre 100.000 miliardi di lire), con le altre 4 più la Ferruzzi la Cargill oligopolizza l’80% del mercato mondiale dei cereali e, con Continental Grain, Dreyfuss e Bunge y Born, l’80% di quello dei semi oleosi. Nel 1978 essa acquista il secondo più grosso produttore statunitense di carne, la MBPXL Corporation di Wichita/ Kansas, mutandone il nome in Excel e trasferendo gli impianti a Dodge City. Scrive Jeremy Rifkin: “La decisione di Cargill di aggiungere al proprio portafoglio aziendale attività di lavorazione delle carni bovine rifletteva la tendenza all’integrazione verticale che caratterizzava la scena imprenditoriale degli anni Settanta; segnalava anche il consolidamento finale dell’industria della carne, con il raggruppamento di cerealicoltura, allevamento e macellazione e trasformazione della carne in un unico, grande complesso bovino […]. Oggi, i tre grandi dell’industria della carne esercitano un significativo controllo su quasi tutte le fasi del processo produttivo della carne: posseggono le aziende che producono le sementi utilizzate per le colture di cereali destinati all’alimentazione bovina; producono i fertilizzanti e i prodotti chimici utilizzati sui terreni e sulle colture; sono proprietari di stalle intensive e di mandrie bovine sempre più numerose”.
- Continental Grain di New York, della famiglia Fribourg. Il capo-casata è Michel, nato ad Anversa nel 1913.Cento anni prima il bis- bisnonno Simon riforniva di granaglie gli eserciti napoleonici. La prima filiale oltreoceano viene aperta a New York nel 1922; nel maggio 1940 all’arrivo in Belgio dei tedeschi, Michel si porta negli USA con tutti i suoi beni liquidi. Il commercio con Mosca si apre nel 1963 con la vendita di 800.000 tonnellate di grano; nel novembre 1971 viene contratta la vendita di 2,9 milioni di tonnellate di cereali, soprattutto grano, orzo ed avena; nel luglio 1972 la cessione all’URSS al prezzo politico di 1,68 dollari a buschel porta ad un rialzo dei prezzi sul mercato americano che giunge a 5,24 dollari, mentre il mais triplica e la soia quadruplica per compensare il basso prezzo applicato all’URSS. Nel 1999 la CG si fonde con la Cargill a formare il supercolosso del settore alimentare.
- Dreyfus di Stanford e Parigi, della famiglia “francese” Louis-Dreyfus.
- Bunge y Born di Buenos Aires, della famiglia “argentina” Hirsh (tredicesima nell’elenco Scoppola con fatturato 1997 di 12.000 milioni di dollari).
- Granac di Chicago e Losanna, fondata nel 1877 dalla famiglia “svizzera” André, la quale, in difficoltà negli ultimi anni Novanta, nel marzo 2001 alza bandiera bianca davanti a 43 banche creditrici, affidandosi a una procedura fallimentare.
Fonte: 'https://www.maurizioblondet.it/arriva-il-grande-blackout-come-pianificato/? fbclid=IwAR2K6dyNH2AkI2QaLvvvlQYnQA8glZkF3jMCUyntFZqn7QjM9RVm7j2CBrs
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